Dove va l’Italia con tante tasse?
La corruzione impera nell’alto e nel basso. La scusante di chi non ce la fa con le troppe tasse e gli aumenti continui di tutti i generi. L’aggravante dei migranti, che, più che profughi, sono clandestini. E i loro costi derivano dalle nostre tasse. La delinquenza in aumento, la disoccupazione che incide sempre più, mentre il legislatore non fa che produrre leggi e leggine che rovinano tutti con l’enorme burocrazia. La domanda è: quale futuro? Un euro che perde ogni giorno potere d’acquisto. Il diritto costituzionale dell’asilo politico e gli altri diritti, sempre costituzionali, della povertà, della salute e del lavoro
Oggi in Italia è come vivere in un altro mondo. Un mondo di fantascienza, immaginando che la fantascienza sia terribile. La storia italiana recente, infatti, non ci fa sperare su nulla. La classe politica diviene sempre più corrotta, ma, questo, non è tutto: la corruzione e l’immoralità vivono, e molto, anche nel basso ceto.
In alcuni casi, forse in molti, c’è la scusante che ognuno cerca di sopravvivere, per il continuo aumentare delle tasse e dei prezzi, che, non si capisce bene il perché, lievitano in continuazione. Sembra quasi un obbligo che gli aumenti debbano esserci. E’ diventata una cosa normale. Anche qui sarebbe il caso di porre dei freni. Ma nessuno fa nulla, lasciando svalutare ancor più questo, finora, svalutatissimo euro. La lira non si sarebbe potuta svalutare in modo così eccessivo come l’euro che, di giorno in giorno, ha sempre un minor potere d’acquisto. Eppure in altri paesi d’Europa non c’è questa fortissima svalutazione dell’euro, perché il suo potere d’acquisto è ben diverso.
Le leggi inutili
La tassazione che subiamo, diretta e indiretta, la troviamo ogni giorno in tutto. La colpa è anche e principalmente del proliferare di leggi inutili che servono solo a complicare la vita. E, da sempre, si parla di eliminare la burocrazia, mentre non si capisce bene perché il legislatore si occupa di tante e tante leggine inutili che hanno il solo scopo di alimentare la burocrazia.
Forse, un po’ di riposo al legislatore, in questi casi, non guasterebbe. Cicerone aveva piena ragione nel dire che un paese con troppe leggi non ha giustizia.
E, infatti, in Italia di giustizia ne abbiamo poca. Ma anche qui c’è una grande colpa del legislatore che approva leggi poco o per niente chiare che non solo non danno certezza, ma consentono a tanti magistrati un’interpretazione tanto libera da poter lasciare in libertà molti delinquenti. Manca, ormai, perfino quella sicurezza che tutti desiderano: come, ad esempio, andare a fare una semplice passeggiata. Il tutto, perché si diminuiscono anche i fondi per le forze dell’ordine e altre categorie poco protette, mentre proliferano in bilancio i soldi per i migranti. L’italiano, ormai, per questi ultimi governi conta poco o niente. Siamo arrivati al punto di eliminare gli italiani dalle classifiche per una casa e introdurre al loro posto i cosiddetti profughi, che, fino a prova contraria, sono clandestini.
L’aggravante dell’accoglienza dei profughi
Come se la situazione attuale non bastasse a rendere la vita più difficile del solito, si è aggiunto il problema dei profughi. Negli ultimi tre anni si è assistito a un processo evolutivo non indifferente. Non è un’”emergenza”, come quasi tutti la chiamano, ma una vera escalation. Oggi, alcuni definiscono questa situazione come un fenomeno epocale. In realtà è un assalto vero e proprio come testimoniano i numeri, in aumento a dismisura con grandi fastidi per tutti. E a cui nessuno mette un freno. A parte il costo, che grava sulle tasse degli italiani, perché, finora l’Europa si è ben guardata dal fare qualcosa, come sostenere le spese almeno in parte, il governo sembra preoccuparsi solo che il fenomeno immigratorio continui e alimenti molte cooperative negli introiti. Sì, perché ormai questo sta diventando sempre più l’affare del secolo. La civilissima Gran Bretagna ha preso posizione. Forse, ci voleva. Nessuno entri nei suoi confini se non ha un lavoro. Un freno, anche se piccolo, per limitare i danni da furti e rapine.
Il diritto di asilo e la povertà abbandonata
E’ comprensibile l’umanità e il diritto di asilo, tutelati dalla Costituzione italiana, da leggi europee e delle Nazioni Unite, ma la nostra Costituzione si occupa anche della povertà e del diritto alla salute. Quindi, perché il governo fa finta di conoscere solo il primo problema, tralasciando il secondo: la povertà in Italia. Il governo rispetta, e molto, la costituzione per l’asilo politico, ma se ne guarda bene per altre importanti situazioni costituzionali: povertà e lavoro. L’articolo 36 della costituzione prevede un espresso obbligo per lo Stato, cioè per chi governa, di dare un lavoro a tutti con un compenso che permetta di vivere dignitosamente. Tra l’altro, le tante tasse vengono utilizzate per offrire servizi agli immigrati, che, se accorrono in massa è proprio perché sanno che il nostro governo fa fare sacrifici a tutti pur di mantenerli, anche in albergo. Ma, nonostante questo, spesso li ammassa in tendopoli senza nulla. Ora, siamo al limite, se non è stato superato già, per poter accogliere altri profughi o fantomatici tali. Sì, perché non si capisce la lungaggine per i riconoscimenti: basterebbero poche ore, in modo da poter rimandare indietro tutti quelli, e sono i più, che non hanno diritto a un’accoglienza e ci farebbero risparmiare soldi, cioè le tasse aggiunte.