La Renziade
Capitan Giorgio ha dato il via libera, il timoniere Matteo spinge inesorabilmente la nave sugli scogli, tra le urla dell’equipaggio inferocito, ma avrà la meglio. Dopo oltre duemila anni il Senato, di fatto, scomparirà. Il partito renziano, grazie all’Italicum, raggiungerà l’81% dei consensi e la Camera verrà trasformata in un grande ovile per seicentotrenta pecore, tra le quali ne saranno ammesse anche un centinaio di razza scura, guidate dall’esterno dall’ex Cavaliere, con il compito di fare una moderata opposizione. Grillo verrà ammutolito per sempre, mentre due o tre delle sue stelle cadenti verranno arruolate. La legge Acerbo di mussoliniana memoria verrà ricordata come un esempio smodato di democrazia. Persino il porcellum avrà i suoi nostalgici.
Scoppierà un idillio, ovviamente platonico, con la Merkel, ma la Troica sarà sempre in agguato, pronta a fare sesso anale con l’Italia. Maria Elena, dal volto di fata ma dal cuore di carta vetrata, sarà adibita al nuovo Ministero per la distribuzione giornaliera di olio di ricino per i riottosi, ma si lamenterà per la scarsa quantità di lavoro. Le verrà affidata allora anche la direzione del grande evento delle Leopoldiadi. Gingerino, con una corona d’alloro sul capo, passerà sotto il nuovo grande Arco, che verrà realizzato alle porte di Firenze, circondato da due ali di folla osannanti e percorrerà la nuova strada trionfale per dare il via allo straordinario appuntamento nel corso del quale, sotto lo sguardo vigile e severo della Boschi, si esibiranno i migliori rappresentanti del genio italico, selezionati accuratamente attraverso le primarie territoriali, isole comprese.
Il Job Act avrà un successo strepitoso, perché, con un investimento di poche centinaia di milioni, riuscirà ad assicurare ben tre nuovi posti di lavoro. Non sarà necessario imporre la patrimoniale, perché basterà la revisione delle rendite catastali e la liberalizzazione delle aliquote impositive dei Comuni per evitare la manovra aggiuntiva d’autunno.
La Mogherini non riuscirà ad ottenere il ruolo di Ministro degli Esteri dell’Euopa, ma le basterà l’attuale incarico per ottenere il brillante successo della condanna all’ergastolo dei due marò, invece di quella a morte. Eviterà anche la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele per essere stata scoperta in atteggiamenti intimi con un palestinese, perché verrà dimostrato che si trattava di un’azione umanitaria dell’arabo impietosito, che cercava di rianimarla con la respirazione bocca a bocca.
Come per gli aerei di Mussolini, le riforme di Matteo si moltiplicheranno instancabilmente, lasciando fortunatamente tutto com’era, ma sistemando giovanotti e ragazzotte fedeli in ogni angolo del Paese ed in tutte le posizioni libere delle Partecipazioni Statali, regionali e locali, senza contare lo smisurato numero di consigli di amministrazione delle aziende territoriali di nuova istituzione.
La spending rewue avrà un enorme successo, perché avrà prodotto la riduzione di ben dieci auto blu ed un risparmio di diecimila Euro l’anno.
Dopo il rifiuto del Governo italiano di affidare un ruolo nella UE a Massimo D’Alema o ad Enrico Letta, come proposto dai socialisti europei, il veloce Matteo otterrà ben due posti di commesso a Bruxelles nella prestigiosa sede della Commissione.
Dopo il ventennale fascista e quello berlusconiano, il Paese ricorderà per sempre il biennio renziano, come record assoluto della effervescente fantasia politica italiana.