LA POLITICA

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Il canto del Grillo

Dopo tanto parlare, finalmente il Grillo canta. E decide di sconvolgere nuovamente la politica italiana, oltre, se vi riuscirà, quella europea. All’improvviso, cambia posizione e si candida a “governare” anche lui l’Italia. Insomma, decide di fare quello che i milioni di votanti avrebbero, forse, voluto prima. Far “pesare” il suo voto e le sue idee. La nuova presa di posizione di Grillo e Casaleggio, i due leader del Movimento 5 stelle, apparentemente viene motivata con un voto che avrebbe legittimato Renzi quale Presidente del Consiglio dei ministri. Anche perché, spiega Grillo, il Movimento ha una sua proposta sulla legge elettorale. Renzi accetta il dialogo e subito è polemica per un’eventuale diretta streaming , che, questa volta, viene chiesta da Renzi, prima ancora che da Grillo.

 

Ma la domanda che si pone immediatamente è: dove vuole andare Grillo? Ha intenzione di far sentire la sua voce sulle eventuali riforme di cui si parla da mesi e mesi o vuole sconvolgere gli accordi, forse fatti, forse no, tra Renzi e Berlusconi?

 

Certo Grillo mette paura a tutti. Anche a Renzi. La sua disfatta  elettorale, se così possiamo chiamarla, potrebbe nascondere qualche giochetto, come dice Renzi, che fa bene a stare in guardia. Potrebbe essere anche un modo per distrarre i suoi elettori. Anche perché già l’avvio di queste riforme è condizionato da troppe cose e da troppe parti.

 

Ma l’entrata in scena di Grillo sconvolge subito l’accordo del Nazareno tra Renzi e Berlusconi, perché il progetto dei 5 stelle si basa sul proporzionale, mentre l’Italicum è molto diverso: punta al maggioritario. E Grillo lo sa. Dunque, perché entra sulla scena. Per accontentare i suoi, mostrando che i voti non sono inutilizzati, o perché vuole interferire sugli accordi preesistenti. O l’intenzione è seria e ci crede? Insomma, la riforma elettorale la farà Grillo o Berlusconi? E il ruolo decisivo di Renzi in che direzione andrà?

 

Staremo a vedere se tutto questo serve solo a aumentare lo scompiglio in atto o se sarà una soluzione utile. E se sulla legge elettorale i dubbi sono tanti, anzi tantissimi, per un accordo tra i tre contendenti, le altre riforme, in particolare quella del Senato, hanno una vita ancor più difficile. Riuscirà il presidente del Consiglio a fare qualche riforma. Sono molti i dubbi sull’esito e ancor più sulla bontà delle possibili riforme che potrebbero venire. In realtà, Renzi parla di tutto quanto a riformare l’Italia. Ma, forse, andrebbe migliorato il malcostume e eliminata la burocrazia. Ma quest’ultima, finora, non l’ha sconfitta nessuno.

 

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